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martedì 5 aprile 2011

E adesso la pubblicità...



Li chiamano geni del marketing e della comunicazione, eppure fino ad oggi le loro campagne pubblicitarie hanno saputo mostrarci sempre i soliti "seni" ed i soliti "sederi" di donne rese oggetto e private della propria personalità, sottomesse sessualmente e stereotipate. Hanno provato così a venderci di tutto (dalla birra alle mozzarelle, dalle automobili al provolone). Dico venderci, perchè effettivamente siamo noi donne e mamme il motore dei consumi, siamo noi che veicoliamo le decisioni di acquisto in famiglia. Noi italiane, infatti, spendiamo 490 miliardi all'anno e ne guadagnamo 170, però il marketing non ci considera. Lo ha appurato uno studio di Boston Consulting Group (Bcg). E' un dato di fatto che prendiamo sei decisioni di acquisto su dieci in casa. A rigor di logica, quindi, tutte le pubblicità dovrebbero indirizzarsi principalmente a noi, eppure, non solo prediligono una platea prettamente maschile, ma ci sminuiscono, continuando a sancire una cultura sessista e non paritaria. E non è questione di moralismo o di rifiuto del messaggio sessuale in sé: quest'ultimo può anche andare bene purchè sia ironico e pertinente col prodotto. Il problema della pubblicità di oggi è che si usano le nudità di una donna oppure frasi volgari o ancora falsi stereotipi per vendere qualsiasi cosa. Per ogni prodotto, fateci caso, o c'è una donna nuda o ci sono allusioni volgari sessuali o c'è una mamma che combatte la polvere e le macchie mentre il marito sta comodamente in poltrona (come se la cura della casa fosse solo un problema di noi donne!).
Per non parlare poi, di tutte le modelle bellissime che si spalmano le creme antirughe e anticellulite, quasi a prendere in giro tutte quelle che di rughe e cellulite ne hanno davvero. Purtroppo la banalizzazione s’infila dappertutto e alla fine finiamo distrattamente per credere a quasi tutte le baggianate che ci propinano!
Eppure qualcosa finalmente sta cambiando! Per la prima volta aziende, associazioni dei consumatori, Istituzioni, esperti di comunicazione e pubblicitari si sono incontrati ieri a Roma ed hanno sottoscritto (durante il convegno organizzato da Consumers' forum titolato “Il consumo dell’immagine della donna”) una Carta degli impegni per assicurare il rispetto della dignità della persona nella comunicazione commerciale. Speriamo dunque di vedere meno donne nude e più idee creative per i tempi che verranno! E chissà che finalmente non ci sia, prima o poi, anche l'immagine di un buon marito a spolverare!!!
Buona giornata mamme,viva le donne! 


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